Questa non vuol essere per nulla una generalizzazione sullo stile di vita e comportamento di tutti gli italiani all’estero, ma bensì una semplice e soprattutto soggettiva analisi personale, elaborata in base a diverse esperienze vissute in terra germanica.
Ho impiegato molto tempo per decidere quale potesse essere la mia strada, 24 anni a dire il vero. Forse non è molto tempo, forse si, chi può dirlo. Resta il fatto che in questo paese nel quale mi sono trasferito sono riuscito a trovare lo stimolo per partire e costruire qualcosa, contro tutto e tutti senza arrendermi mai. Le opportunità ci sono, ma la cosa più importante è che almeno ti vengono date. Ma si, perché no! Vediamo di cosa è capace il ragazzo! La mia analisi o riflessione, sarebbe meglio chiamarla in questo modo, non vuole ricadere sulle possibilità che vengono offerte e tanto meno come vengono offerte, ma su chi le offre, o almeno crede di offrirle. I soliti italiani. Ebbene si, sempre loro, i soliti guastafeste, chiacchieroni e inconcludenti. Basta che riescano a mettere come si suol dire “il culo al caldo”, che m’importa degli altri.
Capita di ritrovarsi soli in una grande città e cercare qualcuno di familiare, almeno per quanto riguarda la provenienza e la lingua, giusto per sentirsi un po’ più a casa. Non è difficile incontrare persone, anche perché a Berlino di italiani noti ce n’è un numero consistente, ma è proprio la pasta che li compone che li categorizza subito, il sangue che hanno nelle vene, certo, proprio come il tuo, forse no. Mi sono ritrovato in molte occasioni a parlare con loro, in ambito lavorativo e non. Un disastro, non esistono problemi, sei sempre benvenuto, sembri proprio la persona giusta che aspettavano. Contatti, mail e chat per il primo periodo, poi sul più bello, spariti, vuoti come le chiacchiere, e inutili come la disponibilità che mettono in campo per aiutare, formare ed indirizzare i più giovani, pressoché nulla.
Seguite la vostra strada, ma fatelo da soli, non cercate sostegno dove sicuramente non riuscirete a trovarlo. Disse Montanelli in una sua vecchia intervista: “L’Italia è destinata all’oblio, ma non gli italiani, sapranno sempre come brillare e distinguersi”. Bene, fatene tesoro, non cercate connazionali per fare una piccola Italia, una piccola realtà con le stesse caratteristiche del “bel paese”, da soli saprete con chi avrete a che fare. Non finite dimenticati, fidatevi di voi stessi.